SKID MEMBRANE: BE GREEN

Siamo a conoscenza, grazie a Newton, del principio che l’energia non possa essere creata dal nulla. Abbiamo la capacità di trasformarla da una forma all’altra, ma non inventarla né tantomeno distruggerla.

Attenendoci a questa regola della termodinamica, sarebbe interessante chiederci da dove provenga il biogas, poi trasformabile in biometano.

Il biogas è una fonte di energia naturale

Un esempio pratico? Da svariati tipi di matrici organiche (FORSU, liquami, scarti delle industrie alimentari etc.) si possono ottenere: il biogas, che è quindi una fonte di energia completamente pulita, e il compost, che può essere utilizzato anche come fertilizzante ecologico, consentendo perciò il suo reinserimento in natura. A basso costo.

Definiamolo distintamente: il biogas è una risorsa rinnovabile, pulita, naturale, pianificabile, ecologica ed economica.

Semplicemente magnifico, ma da un punto di vista energetico è efficiente?

Il biogas purificato e potenziato (biometano) raggiunge il 97-99% di metano, eguagliando quindi il gas naturale. Non solo, andiamo oltre.

A questo punto di lavorazione, il biometano può essere sottoposto a ulteriori trattamenti che lo rendano perfettamente compatibile alle destinazioni specifiche, sostanzialmente suddivisibili in quattro aree: il riscaldamento ad aria e acqua, la produzione di energia elettrica, il biocarburante per i trasporti e la mobilità, e infine i servizi energetici non erogati tramite una rete di distribuzione (per abitazioni, aziende, stazioni di rifornimento di carburante e impianti centralizzati).

Esattamente come il gas naturale, ma molto più sostenibile da tutti i punti di vista.

Come avviene il processo di lavorazione del biogas grezzo?

Per ottenere il biometano si deve convertire il biogas grezzo mediante la purificazione (rimozione delle sostanze indesiderate) e l’upgrading (rimozione dell’anidride carbonica).

Il processo di upgrading si può ottenere attraverso diverse tecnologie, tra le quali: l’adsorbimento selettivo per salti di pressione (PSA), lo scrubbing con acqua a pressione (PWS) e infine la tecnica di ultima scoperta, ovvero la tecnologia a membrana.

La tecnica del PSA consiste nell’esporre il biogas grezzo a una pressione estremamente elevata e al contatto con materiali adsorbenti speciali.

La soluzione dello scrubbing si può adottare perché i componenti del biogas grezzo sono altamente più solubili rispetto al metano. Questo processo si basa sulla separazione delle molecole al contatto del gas con l’acqua pressurizzata, con soluzioni di solvente organico, o con procedimenti che utilizzano reazioni chimiche fra le molecole adsorbite e i componenti del liquido di lavaggio.

La tecnologia a membrana, come dicevamo in precedenza, è la tecnica più recente e attualmente si piazza al primo posto come frequenza di utilizzo nel processo di upgrading. Questo perché permette di conseguire il maggior recupero possibile di biometano con il minore impiego di energia, con impianti di semplice gestione e senza l’utilizzo di prodotti chimici.

Vediamo come funziona questo procedimento di upgrading

La tecnologia a membrana si regola sul fatto che le membrane si comportino come una parete selettiva, consentendo ad alcune sostanze di passare mentre ad altre no. Questo processo si basa sul “principio della permeabilità selettiva dei materiali polimerici”, ovvero materiali che possono essere penetrati facilmente da specifiche molecole: anidride carbonica, acqua, solfuro di idrogeno, ossigeno e azoto. Queste sostanze attraversano le membrane con facilità, separandosi in questo modo dalle molecole di metano, che riescono a passare in misura molto ridotta.

Il biometano è l’energia rinnovabile del presente e del futuro, consentendo uno stile di vita ecosostenibile. SIL IMPIANTI è pertanto orgogliosa di contribuire a questo processo di conversione dell’energia rinnovabile e a questa sostenibilità ecologica, realizzando per la Tecno Project Industriale skid per l’upgrading del biogas sia per il mercato nazionale, sia per quello internazionale.