ATEX: NORMATIVA DI SICUREZZA
Qualsiasi azienda italiana con almeno un dipendente è chiamata dalla legge a redigere un DVR aziendale, ovvero un documento di valutazione dei rischi, che ha lo scopo di garantire alti standard di tutela della salute dei propri dipendenti sul luogo di lavoro.
Le aziende che operano in settori particolarmente sensibili al tema, per l’esistenza di condizioni potenzialmente pericolose, sono tenute a una maggior attenzione a ogni dettaglio.
Certamente rientrano fra queste casistiche gli ambienti di lavoro ad alto rischio esplosivo, per cui le aziende interessate devono prendere provvedimenti ancora più stringenti.
Apparecchiature ATEX
ATEX è l’acronimo di “ATmosphere EXplosive” e viene utilizzato in riferimento alle condizioni di lavoro in cui si opera in un’atmosfera potenzialmente esplosiva.
Si considera un ambiente virtualmente esplosivo quando, a causa delle presenza di gas o liquidi altamente infiammabili, vi sia una concreta e potenziale minaccia che un determinato tipo di sostanze (come appunto gas, vapori, nebbie o polveri) possano entrare in contattato con l’aria e, in particolari condizioni atmosferiche (come pressione o temperature al di sotto o al di sopra dei livelli di riferimento), possano causare scintille che propaghino una combustione.
Si parla di un’apparecchiatura ATEX quando essa è destinata a una produzione industriale che operi in condizioni di rischio esplosivo. Pertanto, sono componenti costruiti e certificati in modo tale da scongiurare degli eventuali inneschi elettrici aerostatici.
Breve excursus sulla normativa ATEX
In materia di rischio dovuto alla presenza di atmosfere potenzialmente esplosive, l’Unione Europea ha adottato due direttive, conosciute come:
- ATEX 99/92/CE (anche ATEX 137 ora ATEX 153)
- ATEX 2014/34/UE (anche ATEX 114).
La direttiva più recente, del febbraio 2014, ha modificato prevalentemente la posizione giuridica degli operatori economici coinvolti, cercando di armonizzare gli approcci e gli standard a livello europeo; invece per quanto concerne gli aspetti più tecnici, non è cambiato nulla di sostanziale rispetto alla precedente, del dicembre 1999, che pertanto continua ad essere un riferimento in materia di sicurezza dei lavoratori e conformità dei prodotti, dividendoli in due categorie:
- Prodotti di aziende a cui è consentito marcare la produzione con una autocertificazione CE.
- Prodotti di aziende per cui è obbligatorio il coinvolgimento di un Organismo Notificato.
Così come per le imprese produttrici, anche le acquirenti devono sottostare a regole ben precise; infatti, anche l’acquisto e l’utilizzo di apparecchiature destinate all’uso industriale in ambienti infiammabili devono essere conformi alle direttive ATEX.
ATEX: una certificazione di sicurezza
Secondo la normativa ATEX, ogni singolo componente destinato ad una produzione industriale che avvenga in un ambiente potenzialmente esplosivo, deve essere considerato come una virtuale sorgente d’innesco. Pertanto le apparecchiature certificate, fra cui anche le valvole, le membrane e i motori, devono recare in maniera visibile la simbologia che indichi non solo la certificazione, ma anche la zona pericolosa nella quale debbano essere utilizzati.
Inoltre non possono mancare il simbolo “CE”, che è il distintivo comunitario, e il simbolo esagonale “Ex”.
Sicurezza sul lavoro: nuova prospettiva
Grazie alla normativa ATEX, il punto di osservazione si è spostato dalla protezione delle apparecchiature alla protezione dei lavoratori, il che rappresenta sicuramente un passo avanti indubbiamente meritevole e auspicabile.
In tal senso, da qualche tempo a questa parte, stiamo assistendo a profondi cambiamenti sul luogo di lavoro e sul modo di agire delle imprese, che prestano un’attenzione più ponderata a questi aspetti così fondamentali della vita aziendale.
Il rapporto con i propri dipendenti rappresenta il biglietto da visita con il quale un’azienda si presenta ai suoi clienti, e se le persone crederanno nell’azienda stessa, ne saranno i migliori ambasciatori possibili.
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